me18-gi19
aprile
MDA
PRODUZIONI
DANZA/COMPAGNIA
PETRILLO
DANZA
ONE+ONE=ONE
One
plus one equals one
regia e coreografia Loris Petrillo
musica ed elettronica live Pino Basile
costumi Pappalardo
luci Loris Petrillo
con Pino Basile, Rosanna Cannito, Nicola Cisternino, Adriano Coletta,Stella Pitarresi, Paula Romero Raga,Yoris Petrillo
in coproduzione Fondazione Teatro Comunale Di Modena
in collaborazione con Scenario Pubblico e Danzarte
con
il
sostegno
MIBAC
Ministero
per
i
Beni
e
le
Attività
Culturali
Guardando
il
film
Nostalghia
di
Andrej
Tarkowskj‚
siamo
rimasti
colpiti
da
un
frame
in
particolare‚quando
Domenico
il
“matto”
versando
due
gocce
d´olio
nella
mano
spiega
così
la
scritta
1+1=1
sulla
parete
della
sua
casa:una
goccia
più
una
goccia
fanno
una
goccia
più
grande
e
non
due.
Questa strana ma particolare osservazione ci ha spinti a sperimentare questo assurdo postulato alla danza. Il concetto su cui abbiamo spostato la nostra osservazione è il corpo del danzatore che diventa “strumento sonoro” e la relazione di quest'ultimo con uno spazio vuoto. Ecco dunque che spazio‚corpo e suono nel nostro lavoro entrano in relazione‚ si contaminano e si indagano.
Ogni corpo infatti per mezzo di una tecnologia applicata ad esso produce un suono. L'esplorazione delle capacità mobili del corpo del danzatore in relazione con questa tecnologia produce un suono e il corpo si trasforma in uno strumento musico-visivo. La relazione del suono con il corpo viene poi amplificata dalla relazione tra il corpo sonoro e lo spazio‚ ecco che le singole unità fisico acustiche diventano un unico strumento nello spazio visivo producendo una più complessa e articolata composizione sonora. La domanda che questa sperimentazione ci induce è: “E' il corpo a produrre un suono” o è il suono a produrre un movimento? E' Lo spazio a condizionare il movimento? E' Lo spazio a modificare il Suono?
Il suono è dentro‚ è protetto dal corpo‚ e così danza attorno all'ascoltatore. Il teatro è superficie che avvolge‚ che si modella su un vuoto scosso dal mutamento‚ pellicola che si altera rispetto al movimento del suono che lo abita‚ come la pelle di un Danzatore.
Ecco quindi che nello studio di questa formula matematica‚apparentemente assurda‚Loris Petrillo parte per una ricerca sempre più pura della danza e del movimento attorno ad uno spazio sonoro. Lo spettacolo che ne risulterà sarà il risultato di un viaggio attraverso la
Questa strana ma particolare osservazione ci ha spinti a sperimentare questo assurdo postulato alla danza. Il concetto su cui abbiamo spostato la nostra osservazione è il corpo del danzatore che diventa “strumento sonoro” e la relazione di quest'ultimo con uno spazio vuoto. Ecco dunque che spazio‚corpo e suono nel nostro lavoro entrano in relazione‚ si contaminano e si indagano.
Ogni corpo infatti per mezzo di una tecnologia applicata ad esso produce un suono. L'esplorazione delle capacità mobili del corpo del danzatore in relazione con questa tecnologia produce un suono e il corpo si trasforma in uno strumento musico-visivo. La relazione del suono con il corpo viene poi amplificata dalla relazione tra il corpo sonoro e lo spazio‚ ecco che le singole unità fisico acustiche diventano un unico strumento nello spazio visivo producendo una più complessa e articolata composizione sonora. La domanda che questa sperimentazione ci induce è: “E' il corpo a produrre un suono” o è il suono a produrre un movimento? E' Lo spazio a condizionare il movimento? E' Lo spazio a modificare il Suono?
Il suono è dentro‚ è protetto dal corpo‚ e così danza attorno all'ascoltatore. Il teatro è superficie che avvolge‚ che si modella su un vuoto scosso dal mutamento‚ pellicola che si altera rispetto al movimento del suono che lo abita‚ come la pelle di un Danzatore.
Ecco quindi che nello studio di questa formula matematica‚apparentemente assurda‚Loris Petrillo parte per una ricerca sempre più pura della danza e del movimento attorno ad uno spazio sonoro. Lo spettacolo che ne risulterà sarà il risultato di un viaggio attraverso la
RICERCA
SPERIMENTALE
SUL
RAPPORTO
SUONO / MOVIMENTO / MATEMATICA
Sempre impegnato nello studio della relazione che lega la mente pensante al corpo danzante‚dopo “Il cece nel secchio”‚trattato sulla follia e la normalità‚ “La pelle del popolo nudo”‚uno squarcio della eroica vicenda degli indipendentisti siciliani e “M.carne della mia carne”‚ intensa e carnale riflessione sul complesso personaggio di Medea‚Loris Petrillo indirizza il suo nuovo lavoro sulla pura sperimentazione. Abbandona per un attimo il carattere più riflessivo della sua danza‚fin'ora impegnata come esigenza nella denuncia sociale‚culturale e politica‚e in forma di ricerca sperimentale fa convergere sulla medesima piattaforma suono‚movimento e matematica nella loro più concreta relazione.
SUONO
Ne emerge un armonioso ensemble di ritmi percussivi creati da strumenti – non strumenti trattandosi di percussioni in senso stretto(pochi e di tradizione effimera)‚di oggetti di riciclo costruiti in corso d'opera‚di corpi sonori in movimento amplificati da microfoni e sensori piezoelettrici sparsi per la scena‚il tutto rigorosamente dal vivo o registrato attraverso generatori analogici di loop esclusivamente in tempo reale.
SUONO / MOVIMENTO / MATEMATICA
Sempre impegnato nello studio della relazione che lega la mente pensante al corpo danzante‚dopo “Il cece nel secchio”‚trattato sulla follia e la normalità‚ “La pelle del popolo nudo”‚uno squarcio della eroica vicenda degli indipendentisti siciliani e “M.carne della mia carne”‚ intensa e carnale riflessione sul complesso personaggio di Medea‚Loris Petrillo indirizza il suo nuovo lavoro sulla pura sperimentazione. Abbandona per un attimo il carattere più riflessivo della sua danza‚fin'ora impegnata come esigenza nella denuncia sociale‚culturale e politica‚e in forma di ricerca sperimentale fa convergere sulla medesima piattaforma suono‚movimento e matematica nella loro più concreta relazione.
SUONO
Ne emerge un armonioso ensemble di ritmi percussivi creati da strumenti – non strumenti trattandosi di percussioni in senso stretto(pochi e di tradizione effimera)‚di oggetti di riciclo costruiti in corso d'opera‚di corpi sonori in movimento amplificati da microfoni e sensori piezoelettrici sparsi per la scena‚il tutto rigorosamente dal vivo o registrato attraverso generatori analogici di loop esclusivamente in tempo reale.
MOVIMENTO
E sono proprio i corpi in movimento‚con la armoniosità di alcuni‚l'alta atleticità dei più circensi e la spiccata teatralità di altri‚a determinare la drammaturgia visiva dello spettacolo.Si susseguono infatti scene dal carattere ora clownesco‚ora di forte tensione‚ora dal ritmo vivace ed estremamente fisico.
MATEMATICA
Ma il linguaggio che fa da padrone all'intera opera e che relaziona nel senso più concreto gli elementi suono e movimento è il linguaggio macchina dei numeri‚perché così come da un numero si può generare una serie infinita e casuale di combinazioni e teoremi che regolano il nostro sapere‚allo stesso modo‚un gesto o un suono possono creare infinite e casuali combinazioni‚geometrie e composizioni che regolano il mondo visivo e percettivo.
L'ispirazione è il Solkattu‚antico e raffinato sistema matematico di gestione ritmico/vocale d'origine indiana (Karnataka)‚ che scavalca a monte il sistema musicale occidentale‚associando direttamente numeri ad avvenimenti sonori e ritmici.
Uno spettacolo dunque che si presenta come una partitura di immagini‚nella quale i suoni sono movimento‚i corpi sono musica e la matematica ritmicità‚il tutto racchiuso in uno spazio comune che è la scatola palcoscenico.
E sono proprio i corpi in movimento‚con la armoniosità di alcuni‚l'alta atleticità dei più circensi e la spiccata teatralità di altri‚a determinare la drammaturgia visiva dello spettacolo.Si susseguono infatti scene dal carattere ora clownesco‚ora di forte tensione‚ora dal ritmo vivace ed estremamente fisico.
MATEMATICA
Ma il linguaggio che fa da padrone all'intera opera e che relaziona nel senso più concreto gli elementi suono e movimento è il linguaggio macchina dei numeri‚perché così come da un numero si può generare una serie infinita e casuale di combinazioni e teoremi che regolano il nostro sapere‚allo stesso modo‚un gesto o un suono possono creare infinite e casuali combinazioni‚geometrie e composizioni che regolano il mondo visivo e percettivo.
L'ispirazione è il Solkattu‚antico e raffinato sistema matematico di gestione ritmico/vocale d'origine indiana (Karnataka)‚ che scavalca a monte il sistema musicale occidentale‚associando direttamente numeri ad avvenimenti sonori e ritmici.
Uno spettacolo dunque che si presenta come una partitura di immagini‚nella quale i suoni sono movimento‚i corpi sono musica e la matematica ritmicità‚il tutto racchiuso in uno spazio comune che è la scatola palcoscenico.