da Roberto Giannetti
Una danza in Sicilia al Nuovo Montevergini
Con lo spettacolo di Loris Petrillo M.Carne della mia carne, in programma sabato 14 e domenica 15 maggio alle 21.15, si conclude la seconda edizione di “Una danza in Sicilia, progetto di rete per la danza e i nuovi linguaggi”, una manifestazione promossa dai Teatri di Pietra, Palermo Teatro Festival, Scenario Pubblico di Catania d’intesa con CapuAntica Festival, Cdanza Lazio ed Etreusa Arte.
Dopo il successo di pubblico e critica dei precedenti spettacoli “Alice’s Room” di Giovanna Velardi e “Naufragio con spettatore” di Roberto Zappalà, a chiudere la manifestazione spetterà a Loris Petrillo ideatore di questo viaggio nella mente femminile allo scopo di comprenderla, ma anche di ironizzarla, con Medea indiscussa protagonista dell’opera. Testi originali di Massimiliano Burini. Scrittura di scena ispirata al classico di Euripide e alla poesia di Capossela e Alda Merini. Sul palcoscenico, insieme all’autore, Rosanna Cannito, Nicola Cisternino, Rosa Merlino e Giuseppe Muscarello.
Nuovo Montevergini di Palermo, via Montevergini 8
Sabato 14 e domenica 15 maggio alle ore 21,15
Ingresso 10 euro e 7 euro (ridotto)
www.nuovomontevergini.com - Infoline 0916124314
http://danzasicilia.blogspot.com
Loris Petrillo è senz’altro uno tra i coreografi italiani più apprezzati e stimati del panorama internazionale della danza contemporanea, dopo un'intensa attività come primo ballerino all'estero, l’artista intraprende la carriera di coreografo, firmando numerose coreografie per le maggiori Compagnie e Teatri italiani. Dopo aver realizzato opere di successo come “Il cece nel secchio”, un trattato sul tema della follia e della normalità e “La pelle del popolo nudo”, una rievocazione della Sicilia del secondo dopoguerra, l’autore si ripropone con questo ultimo lavoro ”M. carne della mia carne”, una performance di danza incentrata sul “Complesso di Medea”, ovvero il comportamento materno finalizzato alla distruzione del rapporto tra padre e figli dopo le separazioni conflittuali: così l’uccisione diventa simbolica e ciò che si mira a sopprimere non è più il figlio stesso ma il legame che ha con il padre.
Descritta dalla tradizione come una maga dotata di poteri addirittura divini‚ la Medea di Petrillo si affida a questi sortilegi per meditare come prima vendetta contro Giasone forse la peggiore. Accusato di non essere in grado di capirla‚ Medea lo condanna a vestire letteralmente i panni di se stessa.
E' a questo punto che M. abbandona paradossalmente i toni cupi della tragedia per trasformarsi in un quadro esilarante dal carattere comico e grottesco di una informalissima famiglia di un condominio popolare in cui i protagonisti della tragedia sono condòmini di Medea. In M.‚Medea è un uomo‚ ma non un uomo nel ruolo di una donna‚ bensì Giasone nei panni di Medea. Sarà il dialogo-monologo dei due coniugi personificati dallo stesso attore a fare da filo conduttore all'intera opera coreografica. I costumi e l'ambientazione sono attualissimi pur richiamando in pochi particolari‚ al gusto accentuato dell'antica Grecia. L'intero spettacolo si svolge in casa‚ luogo delle conversazioni e delle dispute familiari per antonomasia‚ in cui domina la figura casalinga di una Medea accanita nel gioco delle carte. Ricco di simbologie e significati‚ M. è una tragedia familiare raccontata dalla voce di un uomo che viaggia attraverso la mente contorta di una donna.
E' a questo punto che M. abbandona paradossalmente i toni cupi della tragedia per trasformarsi in un quadro esilarante dal carattere comico e grottesco di una informalissima famiglia di un condominio popolare in cui i protagonisti della tragedia sono condòmini di Medea. In M.‚Medea è un uomo‚ ma non un uomo nel ruolo di una donna‚ bensì Giasone nei panni di Medea. Sarà il dialogo-monologo dei due coniugi personificati dallo stesso attore a fare da filo conduttore all'intera opera coreografica. I costumi e l'ambientazione sono attualissimi pur richiamando in pochi particolari‚ al gusto accentuato dell'antica Grecia. L'intero spettacolo si svolge in casa‚ luogo delle conversazioni e delle dispute familiari per antonomasia‚ in cui domina la figura casalinga di una Medea accanita nel gioco delle carte. Ricco di simbologie e significati‚ M. è una tragedia familiare raccontata dalla voce di un uomo che viaggia attraverso la mente contorta di una donna.
Lo spettacolo è l’ultima tappa della rassegna “Contemporaneo Sensibile”, un ambizioso progetto rivolto ad una rilettura del genere “contemporaneo”, uno stile spesso percepito come sinonimo di incertezza e di difficile interpretazione, che in questo caso viene riproposto dagli artisti in una forma rivolta al presente con lo scopo di renderlo vivo e quindi sensibile e perciò di più facile comprensione da parte dello spettatore.