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sabato 24 aprile 2010

“Una danza in Sicilia”, ballando nell’arte

Un momento dello spettacolo "Le geometrie della 
passione"


“Una danza in Sicilia”, ballando nell’arte

Parte un progetto di rete culturale volto a far dialogare l’espressione coreutica con le bellezze del territorio
13 aprile 2010
Al via “Una danza in Sicilia”, un progetto di Aurelio Gatti che porta sul palcoscenico i nuovi linguaggi della danza contemporanea. Gli eventi in programma vedono il coinvolgimento di diverse città. Un progetto di rete culturale rivolto alla danza e ai suoi nuovi linguaggi; con questo scopo è nata la rassegna, a sostegno della scena contemporanea. Il programma, ideato e organizzato da vari enti locali accomunati dalla voglia di “fare cultura”, si basa sull’incontro fra territorio, spazio e confronto multiculturale.
Il nuovi linguaggi della danza si confrontano, infatti, con arte, architettura e storia; a riguardo le strutture architettoniche sono “restituite al pubblico” come luogo di incontro e di espressione. L’entroterra si incontra con le zone costiere: “Una danza in Sicilia”si lega ad altri eventi e progetti come Teatri di Pietra, circuito che coinvolge  numerosi siti storici e archeologici; Teatro Festival, che si svolge a Palermo nel Complesso di Montevergini, e Scenario Pubblico, che ha luogo a Catania nei grandi locali dell’ex deposito del Teatro Bellini.
La rassegna si apre a Palermo al Nuovo Montevergini con Le geometrie della passione. Cassandra e Clitemenstra, il 13 e 14 aprile, per proseguire il 20 e 21 con Instrument3: Cage Sculpture. L’insostenibile pesantezza dell’essere interpretato dalla Compagnia Zappalà Danza di Catania e infine il 29 e 30 aprile con Clown con Giuseppe Muscarello e Giovanna Velardi, quest’ultima anche coreografa.
Le geometrie della passione. Cassandra e Clitemenstra coreografia di Aurelio Gatti, drammaturgia di Cinzia Maccagnano e Aurelio Gatti, su musiche di Corelli, Grieg, Mahler,Hindemith, Zimmer, Tartini – indaga la figura di Clitemnestra ispirandosi a Omero, Eschilo e Yourcenar. In scena l’incontro fra lei, ammalata d'odio e di amore‚ testimonianza pubblica di una donna-moglie-madre-amante dotata di una femminilità spietata e di una tenerezza feroce per l'uccisione del marito Agamennone, e Cassandra, costretta a un primato di sofferenza per la sua veggenza. La sua furia sembra essere una furia sacrificale guidata da una Dike atavica; Clitemenstra è cosciente di non essere né colpevole né innocente: un demone vendicatore ‚ a lungo sopito‚ si è impadronito di lei; testimone del delirio di Clitemenstra è Cassandra, a cui è chiara anche la sorte della donna. Su questo delirio ruota tutto lo spettacolo che si propone come una prima indagine di studio per la ricerca e la comprensione della linea sottile che divide la follia dalla passione.